Pagina (95/103)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      - Stinc! Hai dimenticato? i suoi bei mostacchi da ratto! Rigido d'ozio tu sei! o via! Ecco che nel frassino tu fai il tuo netto incasso triangolare, e ne geme un succo biancastro come sangue marcito. - Come? Eh, eh! tu hai sete di piú buon liquore, Silenzioso! La vendetta dissecca. Vieni qua: dammi un bacio! Come tu ridi! Caro. Zitto! La torre municipale batte l'ora. Va bene: è proprio l'ora. La città schifosa è laggiú, nel fumo e nella luce. Andiamo, Silenzioso.
      Natura, io ti ringrazio. Tu m'hai fatto libero, e ti ringrazio. Io ero pieno di legge e di dovere. Io sapevo cosa era la bontà e cos'era il male. Ma tu mandi gli uomini cattivi e poi mandi altri uomini per vendicarti di essi. Li strappi, con un piccolo atto, dalle preoccupazioni del mondo, e li fai tutti tuoi, per la vendetta. Tu fai morire i buoni per i tuoi giusti fini. Tu ci fai spremere d'angoscia per i tuoi giusti fini. Tu ci crei e ci annienti per i tuoi giusti fini. Natura tu sei dal principio dei tempi giusta, e io ti ringrazio d'avermi fatto nascere. Io t'obbedisco, o divina e buona natura.
      Che vuoi con questo tuo bimbo sano che fai crescere nell'amore di te? Aspettiamo che cresca, vuoi? Aspettiamo che venga su e lavori e ami. Ora riposa. Lascialo riposare, natura. Egli ti vede bella come la sposa e parla con santità di te. Quel piccolo bambino crede, t'assicuro. Egli crede, e bacia i fiori che incontra per i campi e saluta gli uomini meravigliandosi della loro bellezza. Egli guarda come lavora il fabbro e come mettono il lastrico nelle vie.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il mio Carso
di Scipio Slataper
pagine 103

   





Silenzioso Silenzioso