Ascanio Sobrero, nato nel 1812, ha incominciato gli studi universitari verso il 1830 quando nella nostra Università insegnava la chimica Giov. Ant. Giobert negli ultimi anni della sua vita, essendo il Giobert morto nel 1834. Si laureò in medicina. Giobert fu certamente un distinto chimico, ma dopo il 1814 circa non era più al corrente della chimica scientifica; e, del resto, egli si era sempre occupato preferibilmente di chimica applicata. Il Sobrero si rammentava con gratitudine di questo suo primo maestro e a lui dedicò il suo Manuale di Chimica applicata. Morto il Giobert, il Sobrero fu per alcuni anni assistente dei prof.i Vittorio Michelotti e Lavini, ma s'accorse che allora Torino non era un ambiente chimico molto elevato, come del resto era così in tutta Italia. Egli aveva ventotto anni quando cercò all'estero un migliore alimento alla sua coltura chimica, e nell'ottobre del 1840 andò a Parigi nel laboratorio di Pelouze(1) e poi per circa sei mesi nel 1843 (dall'aprile all'ottobre) a Giessen presso J. v. Liebig.
Il Sobrero appartiene all'esigua schiera dei chimici che hanno fatto onore all'Italia quando il nostro paese aveva ben pochi cultori della chimica, nella prima metà del secolo XIX.
Ho già avuto occasione di ricordare in altri miei scritti che lo studio della chimica in Italia dal 1800 al 1840, specialmente in confronto con gli altri paesi, trovavasi in uno stato di grande inferiorità. Nessuna scoperta fondamentale o di qualche reale importanza, eccettuata sempre l'opera elevata dell'Avogadro, fisico, e del Malaguti che viveva in Francia.
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