Quando ho trattato nei miei lavori storici del periodo di vita chimica italiana dal 1800 al 1850, ho sempre scritto che dopo Avogadro e Malaguti i tre migliori chimici che avesse allora l'Italia erano Piria, Selmi e Sobrero, e ancora nel 1903 io scrivevo relativamente al 1840-1860:
... oltre al Malaguti che viveva in Francia non avevamo che Piria, Selmi e Sobrero, dei quali uno solo aveva una cattedra universitaria con meschini mezzi di studio, il Piria, prima a Pisa e poi a Torino. Ma anche questi chimici, onore del nostro Paese, non avevano ancora una scuola, lavoravano per proprio conto, con pochissimi allievi; erano come punti luminosi in una notte oscura
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Io sino dal 1888,(5) precisamente pochi giorni dopo la morte del Sobrero, scrissi alcuni brevi cenni bio-bibliografici in cui erano raccolti quasi tutti i lavori scientifici del nostro chimico. Era questo, credo, il primo scritto intorno al Sobrero. Altre brevi notizie io diedi nel mio Commentario, 1897, t. I, pag. 467, e poi nella mia Nuova Enciclopedia di Chimica, vol. VIII. pag. 258, nell'articolo: Grassi, ove trattasi della Glicerina e della Nitroglicerina. Sino da allora feci notare che i principali lavori del Sobrero erano tre: la scoperta della nitroglicerina e della nitromannite, del guajacolo e del sobrerolo C10H18O2, come lo denominò Armstrong in onore del Sobrero; oltre ad alcuni lavori, pure molto interessanti, fatti insieme al Selmi, quale quello sul tetracloruro di piombo PbCl4 e sullo solfo colloidale.
È con viva soddisfazione dell'animo nostro, che noi oggi assistiamo a questo risveglio nella parte colta della nazione di onorare i nostri uomini che col pensiero scientifico hanno illustrato la patria ed hanno contribuito alla prosperità di essa.
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