Alcuni altri italiani oltre al Sobrero hanno per più o meno lungo tempo frequentato il laboratorio chimico dell'Università di Giessen; basti qui ricordare il Peyrone che vi fece un bel lavoro sulle basi ammoniacali del platino.(56) Mi piace inserire in questo punto del mio discorso un disegno che rappresenta il laboratorio interno di Liebig pressochè nel tempo che era frequentato dal Sobrero e dal Peyrone.
Il laboratorio di J. v. Liebig a Giessen nel periodo che era frequentato dal Sobrero e dal Peyrone
Come già dissi, le teorie chimiche non attirarono mai molto l'attenzione del Sobrero; egli considerava la chimica essenzialmente sotto l'aspetto delle applicazioni.
L'insegnamento della chimica applicata in Piemonte deve molto al Sobrero. Scomparso Antonio Giovanni Giobert, che era insegnante di chimica applicata nell'Università di Torino, ed ai tempi di Napoleone era anche direttore di una scuola speciale per l'estrazione e lavorazione dell'indaco, l'insegnamento della chimica applicata in Piemonte decadde.
In altro lavoro dovrò occuparmi della storia della chimica applicata in Piemonte; qui piacemi ricordare quanto il Sobrero scrisse relativamente allo stato dell'insegnamento della chimica tecnologica in Italia nei primi quarant'anni del secolo XIX. Nel 1851 il Sobrero incominciò la pubblicazione del suo: Manuale di Chimica applicata alle arti,(57) e a pag. XIX della Prefazione scriveva:
Dall'anno 1800 fino all'epoca presente, ebbe sempre la nostra Università una scuola che si intitolò di Chimica tecnica o di Chimica generale e tecnologica.
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