Alla luce diretta spesso la scomposizione avvenne prontissima, con isvolgimento di vapori nitrosi, d'acqua ecc.; i prodotti non furono studiati per quanto io mi sappia nè allora nè poi.
Si comprende come si debba andar cauti nel destinare all'innescamento delle armi da guerra una sostanza che può, scomponendosi, diventare inefficace, e rendere pertanto inutili alla difesa ed all'offesa le armi stesse. Nelle esperienze summenzionate, e durante il tempo di queste, non mai erasi presentato il caso di uno spontaneo detuonare della nitromannite. Non è che più tardi che si avverò un caso di questa natura, che mi venne notificato dal nostro Collega Generale CAVALLI con un estratto di relazione che erasi fatta d'ufficio del-l'avvenimento. Ne riferisco qui le cose più essenziali: - "Questa notte 3 settembre 1853 verso le ore 3 avvenne una esplosione in questo laboratorio chimico (dell'Arsenale) nel piccolo locale contro la scala per cui vassi agli alloggi superiori. Dalle informazioni assunte risulta, che tale fatto ebbe origine dalla accensione spontanea di... nitromannite stata fatta 6 anni or sono dai signori RIBOTTI e Prof. SOBRERO, in quel tempo che erano in voga le ricerche sulle varie materie fulminanti. Dopo accurato esame si verificò che la quantità di nitromannite non eccedeva 400 gr. contenuti in tre alberelli chiusi con tappo smerigliato. L'effetto dello scoppio fu di gettare a basso un muro di 15 centim. di spessezza, lateralmente alla scala che conduce alla Biblioteca, e produrre alcune crepature nel muro di fronte al già accennato, e che aveva 50 cent. di grossezza, ed al vôlto sovrastante.
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