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      La qual maniera di ravvisare la natura della cellulosa nitrica può dar ragione fino ad un certo segno della disparità di opinione che regna tra i Chimici intorno alla stabilità della cellulosa nitrica, stabilità che pur sarebbe desiderabile, e che il DE-LENK e L'ABEL guarentiscono come certa, e che altri coi fatti alla mano potè impugnare.
      A tale divergenza di opinioni, intorno a questo punto capitale della storia della cellulosa nitrica, un altro tien dietro, ed è quello che versa sulla natura dei prodotti che emergono dalla sua scomposizione quando esplode. La differenza di composizione deve riverberarsi sulla composizione dei gas che essa cellulosa nitrica produce. Il DE-LENK ed altri con lui ammettono per la cellulosa nitrica la formolaC12H7O7, 3AzO5.
      È un equivalente di cellulosa meno 3 equiv. d'acqua più 3 equiv. d'acido nitrico. L'esplosione sua deve generare
      9CO+3 CO2+7HO+3Az.
      Tutte le altre composizioni ammesse dai Chimici danno teoricamente la medesima natura di prodotti, salva la loro diversa proporzione. Nella esplosione non si deve avverare residuo di carbonio, quindi essa non è accompagnata da fumo. E questo fu considerato come un grandissimo vantaggio nell'arte della guerra, giacchè il fumo molesta gli artiglieri nelle casematte, toglie nei campi di battaglia la vista dello scopo dei tiri ecc. Questo vantaggio, dell'ardere senza fumo e con produzione di soli corpi gasosi, si volle ancora estendere ai casi di lavori di mine sotterranee.
      Si riconobbe nella cellulosa nitrica una forza esplosiva più gagliarda che quella delle polveri piriche comuni, e se ne munirono i minatori in vece di queste, assicurandoli che nissun gas pernicioso si svolgerebbe, nè fumo che li molestasse.


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Memorie scelte
di Ascanio Sobrero
Utet Torino
1914 pagine 184

   





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