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      In questa bisogna, come avviene talvolta nelle cose industriali, il bello della proposta indusse a troppo precipitosi passi. Era prima necessario il pesar bene il valore pratico della sentenza, che innocui dovessero riuscire i gas generati dalla cellulosa nitrica.
      Ammettendo anche quanto la teoria suggerisce, che non si producano, nello scoppiare della sostanza in discorso, che ossido di carbonio, acido carbonico, azoto e vapore acqueo, è già facile il comprendere che questi gas non sono respirabili, e per di più l'ossido di carbonio che è il predominante, opera come veleno. Ma si aggiunge ancora che i predetti gas non sono i soli che si generino nella esplosione della cellulosa nitrica.
      Già il KAROLY trovò tra questi prodotti l'acido iponitrico, e l'idrogeno carbonato. E noi possiamo aggiungere che insieme coll'acido iponitrico, e forse prima di esso, si produce biossido d'azoto: e che inoltre nella medesima esplosione della cellulosa nitrica si possono produrre, se non si producono sempre, cianogeno od acido cianidrico.
      Quando si fa esplodere cellulosa nitrica in piccole masse che si fanno cadere in fondo ad una stortina di vetro scaldata a rosso, nei primi istanti, la storta essendo piena d'aria si scorgono contemporaneamente la fiamma azzurra dell'ossido di carbonio, ed i vapori rossicci dell'acido iponitrico. Dopo qualche tempo cessa la fiamma azzurra, perchè non v'ha più ossigeno per bruciare l'ossido di carbonio, e cessano i vapori rossi, i quali tuttavia tosto si mostrano quando nell'interno della storta si faccia penetrare aria atmosferica.


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Memorie scelte
di Ascanio Sobrero
Utet Torino
1914 pagine 184