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Da questi dati analitici si deduce:
1o Che togliendo dai 6 1/2 equiv. di cloro 4 1/2 equiv. che debbono considerarsi come combinati coi 4 1/2 equiv. di sodio, rimangono 2 equiv. di cloro, i quali debbono considerarsi come in combinazione col piombo, il quale perciò è allo stato di bicloruro (PbCl2) corrispondente al biossido PbO2, composto di cloro e piombo che finora non era conosciuto.
2o Che moltiplicando per due il numero degli equivalenti dei componenti del doppio cloruro la sua formola dovrebb'essere
2(PbCl2) + 9(NaCl).
La presenza del bicloruro di piombo in questo sale, oltre all'essere dimostrata dall'analisi, vien confermata dai fenomeni di decomposizione che esso presenta.
Allorquando nella soluzione intensamente colorata in giallo si versa una soluzione di un alcali caustico, vi si produce un'immediata precipitazione di biossido di piombo,
PbCl2 + 2KO = PbO2 + 2KCl.
La facilità colla quale si ottiene il bicloruro di piombo nel modo che abbiamo descritto, ci induce a proporre la sua decomposizione col mezzo d'un alcali come un procedimento facile e speditivo per la preparazione del biossido di piombo: non rimanendo esso imbrattato che di cloruri solubili, sarà facile colle lavature con acqua calda l'ottenerlo allo stato di assoluta purezza.
Abbiamo più sopra accennato come il nostro doppio cloruro si decomponga facilmente per la sola dimora all'aria libera, e come il fatto si accompagni da deposizione di protocloruro di piombo. Il cloro in questa circostanza non dimostra azione veruna sull'acqua: se così fosse, il protocloruro di piombo che si precipita ne verrebbe prontamente alterato e darebbe biossido di piombo, il che non è. Inoltre, e questa è cosa invero singolare, sulla soluzione del doppio sale non ha influenza la luce diretta, la quale non vi produce nissuna alterazione, nè formazione di biossido.
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PbCl PbCl NaCl
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