La decomposizione della soluzione del doppio cloruro si osserva pių facile quando la soluzione sua concentrata si versi a poco a poco in molt'acqua distillata: essa si accelera se l'operazione si eseguisca ad una temperatura di +40° o 50°.
La soluzione del doppio cloruro o clorosale di piombo e sodio, di cui abbiamo sin qui tessuta la storia, č un liquido che esercita sui corpi coi quali si pone in contatto un'azione energica assai, la quale talvolta č clorurante, tal'altra debbe essere ossidante. Le sperienze da noi fatte su questo particolare sono ancora molto incompiute: ulteriori ricerche riempiranno le lacune che ora ci č forza lasciare in questa esposizione.
La soluzione del doppio cloruro discioglie a freddo e prontamente l'oro ed il platino: a pių forte ragione converte in cloruri gli altri metalli pių facili a combinarsi col cloro, quali sono il rame, il ferro, ecc. Queste reazioni sono accompagnate da deposizione di protocloruro di piombo e scoloramento del liquido.
Le sostanze organiche sono dal nostro doppio cloruro potente-mente modificate. Le sostanze coloranti ne sono distrutte: lo zucchero, l'amido, la mannite, la lattina, la canfora, la naftalina, ecc., vi si alterano profondamente.
L'alcool, il biidrato di metilene scolorano la soluzione come le precedenti sostanze cagionano deposizione di protocloruro di piombo, e forniscono probabilmente dei prodotti eterei clorati. Gli acidi organici ossalico, citrico, tartarico si comportano in simil guisa: l'acido ossalico si converte prontamente in acido carbonico, cagionando nel liquido una vivissima effervescenza.
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