Riducendo a sommi capi quanto abbiamo esposto in questo scritto. ne risulta:
1o Che una soluzione di un cloruro alcalino saturata di cloro opera sul protocloruro di manganese nella stessa guisa che una soluzione di cloro esposta alla luce diretta del sole;
2o Che perciò il reagente di Millon, cioè il protocloruro di manganese, non può servire a dimostrare se l'acqua di cloro abbia o no sentita l'influenza dei raggi solari, ogni qual volta essa contenga cloruri alcalini;
3o Che una soluzione di un cloruro alcalino satura di cloro scioglie il protocloruro di piombo più facilmente che l'acqua pura, e lo converte in bicloruro;
4o Che il bicloruro di piombo ed il cloruro alcalino (operando come abbiamo descritto) si combinano in rapporto definito, e che il sale che si ottiene col cloruro di sodio si compone di 2 equivalenti di bicloruro di piombo e 9 equivalenti del cloruro alcalino;
5o Che il cloro che si sprigiona dal doppio cloruro così ottenuto ha in molte circostanze la proprietà di decomporre l'acqua, producendo acido idroclorico ed acido ipocloroso;
6o Che finalmente la soluzione del doppio cloruro da noi studiato esercita una potente azione clorurante, talvolta ossidante, sui metalli e sulle sostanze organiche, dimostrandosi in ciò analoga all'acqua regia ed all'acido ipocloroso, ai quali essa non è certamente inferiore per energia di reazioni.
ANNOTAZIONISobrero e Selmi sono stati i primi ad ottenere il tetracloruro di piombo PbCl4, cioè la forma massima di combinazione PbX4. Non riuscirono ad ottenere libero il cloruro PbCl4 perchè è poco stabile, ma bensì l'ottennero in combinazione complessa col cloruro di sodio nel composto PbCl4.9NaCl. Nieklès ottenne poi un composto simile PbCl4.16CaCl2 col cloruro di calcio.
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Millon Selmi PbCl PbCl PbCl PbCl CaCl
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