.... Oh! la sarebbe bella, se i nostri soldati fossero mandati in China o in qualunque parte del mondo, a puntellare un monarca imbecille e codardo, oh! la sarebbe bella, che se ne avesse a fare un carico a noi!... Eppoi andare contro un re per la grazia di Dio, noi che non crediamo in Dio e non abbiamo i re nelle nostre simpatie; aiutare un governo che ha i palloni volanti per posta e per soldato chiunque č buono di portare un fucile; utilizzare a prō di causa santissima una vita noiosa e disutile, traversare il Mediterraneo, veder cittā e paesi che tante volte abbiamo sentito nominare nei libri, e che tante volte abbiamo desiderato vedere, riabbracciare i vecchi compagni con cui in altro tempo si č diviso i pericoli e l'emozioni delle battaglie; inebriarsi di nuovo tra la polvere, il fumo e l'assordante rumore dei combatimenti; e udire le grida dei prodi, che si lanciano, come un sol'uomo, alla carica e unirsi a loro e vederli... vederli da vicino i terribili soldati che fan tremare l'Europa, misurarsi con essi, picchiarsi, vincere, morire forse anche pel nostro ideale.... Oh! le care fantasie che mi carezzavano l'immaginazione, sotto quel Cielo di fiamme, sul quale proprio davanti ai miei occhi staccava superbamente modesto, il tempio monumentale di san Miniato - Anche lā sono morti dei repubblicani - Io dissi con compiacenza a me stesso - anche lā fu combattuta l'aspra tenzone che da tanto tempo agita l'umanitā... Essi son morti, ma vivono eterni nella memoria del popolo.
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Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato 1871
pagine 297 |
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