.. E quando tornerò?... E se non tornassi più?.... Quante cose saranno cambiate, nel primo caso.... chi mi compiangerà nel secondo?!.. Oh! In questi momenti si comprende l'eroismo di chi per una idea può lasciare una madre!
- Livorno - Grida la guardia.
- Già.... a Livorno - Pensai tra me e me - Ed io che credeva di essermi mosso da pochi minuti! Chi avevo avuto per compagni di viaggio? io non me lo ricordo; probabilmente mi devono aver preso per matto.
Scendo e vado di corsa in via Grande, ove avevo l'appuntamento a Livorno; il Consolato Francese doveva darci modo di pervenire sicuramente a Marsiglia; chè la questura Livornese, diretta dal celebre Bolis stava con tanto d'occhi sgranati, affinchè nessuno salisse sui vapori francesi, importunando e viaggiatori, e marinari, e facchini di porto, fino a tanto che questi non avessero dati schiarimenti più che lampanti sull'esser loro, o sulle faccende che li facevano stare sul mare; anche muniti di biglietto, si correva rischio di esser mandati e con cattivo garbo, di dove si era venuti, e i passaporti non si volevano più concedere ad alcuno.
Sicuro che gli amici avessero fatto le pratiche, che ci era stato consigliato di fare, io sentii sollevarmi un gran peso dal cuore, appenachè potei muovere un passo nella città; rincontrai quasi subito gli altri, ma, ahimè qual delusione!.... Le loro ridenti fisonomie erano diventate oscure; nessuno di loro osava indirizzare una parola al compagno, e tutti mi accolsero con quella musoneria con cui i popoli accolgono un re, dopo un manifesto del sindaco, che invita a rimettere anche un tanto di tasca per le spese del ricevimento.
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Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato 1871
pagine 297 |
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