- Ma se a Firenze ci hanno inviato qui!....
- A Firenze hanno perduto certamente il cervello.... Le pare, che noi vogliamo suscitare una questione di diritto internazionale....
- Ma anche noi, le ripeto siamo stati spediti direttamente e a colpo, sicuro: di più sappiamo che l'altra sera partirono altri volontarii, mandati da loro, e si ha diritto d'andare anche noi.
- Per me si figuri le manderei subito - Aggiunse l'altro con un sorriso ed io credendo immediatamente a quest'ultimo desiderio di lui che parlava, ma non volendo darmi per vinto, esclamai: Ma è così, che l'Ambasciata Francese di Firenze mantiene le proprie promesse?
- Noi non abbiamo ricevuto ordini dall'Ambasciata...
- Ma pure l'altra sera partirono...
- Non glielo nego, ma sapesse le rimostranze della questura...
- Ebbene: su noi può fidare, noi non la comprometteremo... ci dia l'imbarco... lei vede lo scopo pel quale partiamo...
- Si provvedano dei loro passaporti...
- Se non gli vogliono dare.
- Prenda un mio consiglio... lei mi pare un giovane a modo, torni a casa... Metz, se non ha capitolato, poco può stare a farlo... accetti un mio consiglio, glielo ripeto, torni a Firenze.
- A Firenze poi no!..
- È la meglio!
- Mi meraviglio che un Francese..
- Allora faccia lei - secco, secco ed alzandosi, per farmi veder che l'uggivo, mi proferì il cancelliere.
Disanimato, e non volendo attaccare una briga che poteva mandare a voto tutti i nostri disegni, salutai appena il mio consigliere, e gabellandolo per imperialista e anche, peggio, scesi di corsa la scala, e preso a braccetto un mio amico, partii con gli altri dalla piazzetta del Consolato.
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Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato 1871
pagine 297 |
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Firenze Firenze Ambasciata Francese Firenze Ambasciata Firenze Firenze Francese Consolato
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