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Quel ma era tanto eloquente, che noi non aggiungemmo parola.
Con un po' di sconforto nell'anima, dopo aver girellato a casaccio un'altra mezz'ora afiaccolati e cascanti ci butammo sulle panche di un caffè di Via Grande; un tavoleggiante, giovinetto che avrà avuto appena appena quindici anni, dopo averci ben bene sbirciato, venne da me e chiamommi dapparte.
- Lei vuole imbarcarsi per la Francia? Mi sussurrò a bassissima voce.
- Sì - risposi io francamente, chè non potevo credere in sì giovine età nequizia veruna.
- Ebbene... le dò il mezzo d'imbarco.
- Non scherzi?
- Sulla mia parola d'onore.. Aspetti un momentino e le porto l'uomo per la quale!.....
- Bravo, e se farai bene ti prometto una buona mancia.
Il giovinetto se ne andò saltellante e fece poco dopo ritornò, accompagnato da un barcaiolo, un pezzo di diavolone, tarchiato e traverso; che era un piacere a vederlo; intanto io aveva messo i compagni a parte della peregrina scoperta e, quando questi ultimi videro avvicinarsi quel colosso in giacchetta, gli si fecero incontro con una grazia e con certe fisonomie così gentilmente ridenti, che si poteva credere che non un omaccio, ma la più vaga figlia di Eva fosse entrata in quel mentre nel nostro caffè.
- Dunque loro vogliono, andare? Dandomi una seconda, stretta di mano, cominciò a dirmi il barcaiolo.
- Sicuro! - Rispondemmo noi tutti - Ma vediamo tante difficoltà.
- Si fidino di me, che non fo per dire, ma lo può domandare a tutta la piazza sono uno di quei buoni.. si figurino, ho fatte tutte le campagne e anche Aspromonte e Mentana e se non fosse perchè; perchè... e questo non è nulla: quello che ho fatto per salvare i compromessi politici!
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Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato 1871
pagine 297 |
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Via Grande Francia Eva Aspromonte Mentana
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