Da un paio d'ore si era in quei triboli, quando si vide arrivare il Perelli; che nell'ascensione aveva perduto il suo cappello a cilindro...
- Cosa fanno qui loro? - Ci disse.
- Lo vede: siamo nascosti.
- Vengano su nelle cabine... ci siamo tutti noi...
Contenti, come uno che abbia beccato un terno, salimmo. Quale non fu la nostra sorpresa, quando vedemmo quasi tutti i nostri amici! - O tutte le guardie cosa facevano lì intorno?... La. questura ci dava l'idea di quei mariti baggei che stanno in fazione, difaccia all'uscio di casa, mentre il cicisbeo della moglie passa dalla finestra.
Una gran risata echeggia da un capo all'altro del ponte... Che è, che non è?... È comparso un individuo: in perfetto costume di Adamo: per risparmiare la spesa del barchettaiolo, oppure per non esporsi al pericolo di perder qualche cosa, come noi tutti, aveva preferito buttarsi a noto nel mare; Era un bel giovinotto e ci riuscì subito simpatico per lo strano modo con cui a noi si presentava. Povero diavolo!... Io lo dovea rivedere, ma col cranio fracassato da una palla prussiana, sulla gran via di Parigi, sotto Talant, e mi rincresce di non sapere il suo nome, perché rammentandolo, forse a lui darebbe un pensiero pietoso qualche anima buona! Mi conforta però, la persuasione che chiunque lo abbia veduto in quel giorno, non potrà così facilmente obliarlo, e, leggendo queste modeste mie righe, capirà alla prima di chi voglio parlare.
- Signori mi rincresce - Venne adirci il capitano - ma per stasera è impossibile la partenza - Il libeccio è tremendo ed io non ho intenzione di mettermi in sicuro pericolo.
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Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato 1871
pagine 297 |
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Perelli Adamo Parigi Talant
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