- Ma noi... saremo sicuri? - Domandò uno.
- Sulla mia parola d'uomo onesto, nessuno potrà farsi bello di avere insultato la bandiera francese, qui dove sono io... se non viene il console a bordo, e se egli pel primo non mi ordina di assistere ad una flagrante violazione del diritto delle genti, i questurini prima di toccare uno solo di loro, dovranno passare sul mio cadavere.
- Grazie, capitano - Gridammo noi tutti - Voi siete un vero Francese.
- E a che ora si mangia? - Chiese sbadigliando uno dei nostri, a cui le idee non facevano dimenticare di essere uomo.
- Alle cinque.... ci è il pranzo dei viaggiatori....
- Noi veniamo tutti a quello... non è vero compagni?
- Sì - Risposero gli altri all'unisono.
Io mi azzardai allora di salire: e rincattucciato dietro il parapetto del bastimento, diedi un'occhiata alla riva vicina: qualche facchino passeggiava distrattamente in su e in giu, nessuno osservava il nostro battello; tutto a un tratto uno scialle rosso e uno nero, compariscono sulla via; due donnine dalla taglia svelta e slanciata si appoggiano all'impalancato che circonda il porto ed affissano i loro occhi sul Var. Chi sieno queste due creature? - Pensai tra me e me e cominciai a figurarmele bellissime, e mi parvero gli angeli del buon'augurio che fossero venute li a darci il buon viaggio; ma poi un altro pensiero mi sopraggiunse: Povere donne!.. Devono essere di certo parenti, amiche di qualcuno che è insieme con noi, e sfidano questo vento e questa indiavolata stagione, purché loro sia dato vederlo, fosse anche per l'ultima volta: povere donne!
| |
Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato 1871
pagine 297 |
|
|
Francese Var Povere
|