Oggi protesta con gli urli alle guardie e colle picchiate di mano ai prigionieri, domani muore, santificando il principio democratico, sulle barricate. Perdendo lo vedrete marcire nelle, carceri, e soffrire per le vie, vincendo voi lo vedrete al lavoro!
I carabinieri ci accolsero con tutta la gentilezza immaginabile, ci domandarono, se si aveva bisogno di qualche cosa, e noi che, come uomini, dopo tante ore dì disagio si aveva diritto ad avere appetito, ordinammo del salame, del prosciutto e due fiaschi di vino. Incontrammo in quella stanza lo Strocchi; anche egli aveva ricevuto lo strano favore di essere trattato un pò meglio del rimanente della spedizione.
Chi era stato la causa diretta dell'invasione del Var? Io non lo saprei dire. Hanno qualche carattere di verità le accuse che si son palleggiati l'uno con l'altro a vicenda diversi individui che facevano parte della nostra mandata! Io credo di no: credo soltanto che il governo Italiano, il quale ha sempre in serbo un granello d'incenso per chi trionfa ed è forte, siccome, è uso di tutti i codardi, sìa sempre disposto a tirar sassate da orbi a tutti quelli che per propria disgrazia si trovano a terra; e così, mentre or non sono pochi anni, per non violare la bandiera Imperiale di Francia si lasciavano tranquillamente a bordo dell'Authion i fratelli La Gala: in pieno 1870 si aveva il coraggio di buttar giù porte, scassinar serrature e strappare a viva forza dei giovani generosi, che dovevano essere sacri, perché protetti dallo stendardo di una nazione amica, di un governo che si era riconosciuto, ma che versava in pericoli immensi
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Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato 1871
pagine 297 |
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