- Eh! lo sappiamo che tu sei un eroe...
- Che eri all'attacco di Dijon...
- E che ci fosti ferito.
- Evviva i prodi soldati!
- Evviva.
E cantando patriottiche cantiche ce ne andammo tutti alla vicina taverna, dove due fior di ragazze dispensavano bibite e sorrisi agli avventori, che ne andavano in solluchero a questo connubio cotanto attraente.
A Marsiglia, il vin caldo e il Cognak costano la miserabile somma di 10 centesimi, e si noti bene che le bibite non si amministrano omeopaticamente come da noi.
- Se ci fossero certi amici! - Esclamò il Materassi, quando giunse a cognizione di questa consolante notizia.
- Mago, su... giacché non sappiamo come passare il tempo, raccontaci i fatti gloriosi di cui è già stato eroe Garibaldi... Noi ci istruiremo e le ore ci trascorreranno, come se fossero minuti.
- Che volete... che dica...
- Di quello che sai: raccontaci come si portano i nostri, quale è la nostra organizzazione, e se infine i soldati Prussiani sono poi quella gente famosa da far tremare tutto il mondo...
- In quanto a questi vi assicuro che non fanno di noccioli e che tirano diritto, e che son duri come montagne, ma, poiché volete saper proprio ogni cosa, vi spiffero tutto dall'a alla z pregandovi a scusarmi se non parlo in punta di forchetta.
Tutti fecero silenzio e il sergente (il Mago era sergente), incominciò: Figuratevi che si era in Autun. Il clima di Francia è pazzo come gli abitanti. A Dôle non aveva fatto che piovere, a Autun era un freddo che ci pareva di essere in Siberia.
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Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato 1871
pagine 297 |
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