Spiccava sopra tutte le altre per autorità una vecchia matrona: una di quelle matrone dell'antico stampo, che fedeli alle tradizioni cingevano la spada ai loro figliuoli, quando si trattava di difendere il re e la patria; la di lei fisonomia avrebbe ispirato rispetto all'uomo più screanzato del mondo.
Passò vicino a me, io le feci cenno dì avvicinarmisi e nello stesso tempo mi avvicinai verso di lei.
- Cosa bramate? - Mi domandò per la prima.
- Vorrei fare la mia piccola offerta - Apro una parentesi; la mia borsa sì era rafforzata di poche lire, datemi da mio fratello che fortunatamente non aveva preso parte alle nostre poetiche smancerie di Marsiglia.
- Ma voi siete soldato? - Mi disse con meraviglia la signora - voi pure potrete esser ferito....
- Speriamo di no!
- Ve lo auguro... Ma perché espropriarvi di una somma che può farvi comodo?
Provai un leggero imbarazzo; la mia scappata poteva costarmi salata: la mia dignità m'imponeva un ultimo sacrifizio; si parlava di una somma... ed era precisamente quello che avrei desiderato in quel momento; posi mano alla borsa e diedi due lire che mi escivano dagli occhi; ma pure tentai di richiamare un sorriso sul labbro e dissi: È l'offerta della vedova...
- La più gradita al Signore;
- Ma non probabilmente ai feriti.
La mia interlocutrice fe' una boccaccia, e poi riprese di subito: Voi siete Italiano?
- Sì... signora.
- Me ne ero accorto al vostro disprezzo per le cose sacre.
Rimasi di sasso; che avessi avuto anche a subirmi una romanzina in tutte le regole? la signora difatti con voce calma, accento di madre, cominciò a dirmi: Voi siete giovane, e son sicura che diventerete un bravo soldato, ma anche voi pur troppo siete affetto dalla malattia che condurrà a perdizione il vostro bel paese.
| |
Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato 1871
pagine 297 |
|
|
Marsiglia Italiano
|