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      Tutti i servizi erano disinpegnati da tre o quattro zelanti di... farsi pagare dai commilitoni più o meno indolenti!
      Nessuna notizia si aveva intanto sulle mosse del nemico; continuava e pigliava piede la voce che i Prussiani si riconcentrassero sotto gli ordini del principe Federigo Carlo per marciare poi separatamente verso il mezzogiorno della Francia, tagliar fuori il Bourbaki, e sbaragliare le nostre file e terminare così la campagna contemporaneamente alla resa di Parigi. Garibaldi continuava ad approfittarsi di questa tregua per concentrare a sua volta la piccola armata dei Vosgi. La brigata Menotti e Bossak erano in Digione: si temeva in quei giorni per Ricciotti, del quale non si sapevano sicure novelle, quantunque si bucinasse di scontri e di prigionieri fatti da lui: Lobbia erasi troppo inoltrato ed oramai era inutile lo sperare di congiungersi a lui. Canzio, coi soldati che avrebbe portato da Chambery e da Lione doveva costituire la quinta brigata; eransi anche radunate ventimila guardie nazionali mobili capitanate da Pelissier... ma di queste sarebbe meglio il non farne menzione: mai caricaturista può avere ideato dei tipi più grotteschi di loro; gli stessi popolani non potevano fare a meno di ridere in vederli passare: certe fisonomie di paura, certe arie d'imbecillità da non farteli dimenticare, neppure avendo la fortuna di campar quanto Matusalemme: Loro non vedevano che Tedeschi, non sognavano che agguati: gli Ulani si presentavano difaccìa alle loro immaginazioni alterate come le versiere e le streghe ai ragazzi; se passava un di noi ci affollavano con mille domande, alla quali noi rispondevamo sempre col dipingere la situazione con colori molto più foschi di quello che era realmente; e allora si vedevano picchiarsi il capo e poi andar via sconsolati e quasi piangenti: e quel che è peggio arrestavano a casaccio per spie persone onorabilissime e militari d'ogni corpo: un giorno ci volle del buono e del bello a salvare delle loro unghie tre delle nostre Guide, che essendo Pollacche, parlavano in modo da essere scambiate per Tedesche.


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Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato
1871 pagine 297

   





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