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      Essi piazzarono le loro vedette dietro un muricciolo, e poi si buttarono distesi nel campo, come loro era stato ordinato; I Cacciatori di Marsala presero posizione sulla loro destra sempre dietro quel piccolo muro che cingeva quelle coltivazioni: In faccia dietro le case eravi una fitta boscaglia. Il Generale si era portato tra i primi lassù... tutto in fine annunciava per quel giorno un combattimento; ma anche per questa volta la speranza degli animosi doveva esser delusa.
      Noi fummo, consegnati al quartier generale e passammo tre o quattro ore di noia, di pena, di continua ansietà; interrompeva solamente la monotonia di quell'angosciosa situazione, l'ordine di portare qualche dispaccio al comando d'artiglieria, alla Marie, a qualche caserma. Non si può immaginare, non che descrivere quale voglia ci prendesse tante volte, di dissigillare quei dispacci, e di giunger così a capir qualche cosa anche noi... in quel momento si sentiva rifluire nelle nostre vene il pretto sangue di quell'Eva che per vera curiosità si giuocò il Paradiso Terrestre. Lo stare inattivi, mentre si presume che i nostri amici agiscano come si conviene, per chi ha un poco di cuore è un vero supplizio di Tantalo: per cui nel cortile dove eravamo, cominciò a farsi un susurro: questo susurro prese delle proporzioni imponenti, in tal modo imponenti che, lasciati due o tre pel servizio, il Ricci ci disse di seguirlo, e tutti contenti prendemmo con lui, il primo viottolo che è fuor della porta, sicuri con ciò di accorciare la via.


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Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato
1871 pagine 297

   





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