Appenachè seppe esser la Francia divenuta repubblica, si mise a di lei servizio, e nella mattina di questo giorno glorioso, spintosi alla testa di una ventina di guardie mobili, più arditamente di quello che sogliono fare tutti i generali, aveva incontrato la morte, suggellando col sangue la sua vita esemplare.
Verso le dieci io volli ridurmi a casa: la stanchezza mia è indescrivibile; appena in strada incontrai i Carabinieri Genovesi: saranno stati una trentina; gli Spagnoli che li seguiano erano tutt'al più venticinque: quante vittime in quella giornata: quante nazioni non affratellava quel sangue generoso sparso in prò di una repubblica!
Arrivato a casa, mi scinsi la sciabola: non guardai nemmeno una vecchia bottiglia che ci aveva apprestato la padrona di casa, meditai molto, riandai tutti i più piccoli episodii della strage a cui avevo assistito, poi cominciai ad appisolarmi e un benefico sonno mi tolse alle ansie, alle dolorose. ricordanze, alle considerazioni più o meno filosofiche.
La gioia dei profani
È un fumo passeggier."
Mi desto di soprassalto è sento di nuovo suonar delle trombe; credo sul principio che ciò non sia che un giuoco della mia alterata immaginazione: aguzzo l'orecchio, vò alla fine- stra, la schiudo... Non ci è che dire... sono trombe che ci chiamano un'altra volta a raccolta - Ci siamo, dico tra me e non senza imprecazioni, mi ricingo la durlindana e scendo in mezzo alla via. Doveva esser suonata di poco la mezzanotte. I soldati si avviano verso la stazione; io tenni lor dietro.
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Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato 1871
pagine 297 |
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