- Si son riattaccati?.. Domandai
- Altro che riattaccati!.. Affacciati alla finestra e guarda, Guardai... confesso di non aver mai assistito a un cosģ sconfortante spettacolo!.. La gente scappava a rotta di collo per tutte le vie; le porte si chiudevano ermeticamente; le finestre erano pure ermeticamente tappate; ogni poco qualche guardia nazionale, o senza fucile, o senza cappello, traversava a passo accelerato davanti a noi, battendosi il capo, proferendo gridi di lamento o d'imprecazione; donne piangenti che si portavano dietro i bambini, carri che si caricavano, ufficiali d'intendenza che a gran passi si avviavano in direzione del quartier generale.... - Ma dunque siamo in completa disfatta? - Dissi trA me, e inpaziente, colla pił dolorosa angoscia nell'anima, col dubbio che mi torturava il cervello, presi la mia sciabola, ed andai anche io per strada, deciso di correre alla prefettura, e di lą portarmi sul campo. Sulla piazza del teatro, vidi quattro batterie di cannoni guardate da due o tre guardie mobili.. Erano nuove artiglierie arrivate allora allora dalle fabbriche di Lione e del Creusot... osservandole bene, lo si sarebbe agevolmente compreso, ma in quel momento, in quell'esitazione le credei anche io, come il popolo, un indizio di ritirata.
Ma donde venivano queste paure? I nostri avevan forse perduto?.. No; come vedremo tra poco: ma alcuni battaglioni di guardia nazionale presi dal panico a quel terzo assalto dei nostri nemici, atterriti anche dal numero con cui questa volta si erano presentati, non ascoltando pił alcun comando, avevano retrocesso, e, siccome, valanga erano piombati per le vie della cittą, travolgendo coloro che volevano impedire questa ignobile fuga e facendo nascere l'allarme e lo spavento per ogni dove.
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Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato 1871
pagine 297 |
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Guardai Lione Creusot
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