.. Quanta gioventù, quanta vita dileguata in un soffio!... Erano imberbi adolescenti, uomini tarchiati; tutti avranno lasciato nelle proprie case una sposa, una moglie, una madre: queste povere donne ogni giorno saranno accorse al giungere della posta, avranno divorato coi baci le righe, che tra le fastidiose occupazioni del campo, scrivevano i loro cari: le avranno aspettate anche il domani quelle benedette righe, che loro facevano spuntare tra ciglio e ciglio una lacrima e l'avranno aspettate invano, e invano anche domani, e così via di seguito per chi sa quanto tempo, eppoi finiranno col vestirsi a bruno, col piangere, col pregare, coll'imprecare a chi ordinò, a chi volle, a chi fece la guerra: ma re Guglielmo sarà salutato imperator di Germania, ma Napoleone goderà in santa pace nei beati ozi di Londra i milioni carpiti alla disgraziatissima Francia!
Oh! avessi avuto la virtù d'Ezzecchiello! Oh avessi potuto trasfondere la vita in quegli esanimi corpi!... Sorgete, avrei voluto gridare con voce tuonante, sorgete ed imprecate alle arpie coronate, ai potenti del mondo; tornate nelle vostre città, nei vostri villaggi, nelle vostre famiglie, predicate che si ha da esser tutti fratelli, che non si deve sprecar più tanto coraggio per soddisfare l'ambizione di quelli che ci opprimono, che si deve abolire il macello di creature innocenti, fatte apposta per amarsi tra loro, l'une all'altre simpatiche, perché legate dal santo vincolo della sventura... Se Traupmann con otto omicidii fece rabbrividire tutto il mondo civile, perché si devono dar ghirlande d'alloro a chi, a sangue freddo, ne fa sgozzar centomila?
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Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato 1871
pagine 297 |
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