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      .. eccolo l'avvenire di noi povere colpevoli coperte d'oro e di gemme! Fortuna che questa palla ha troncato tanta colpa e tanta miseria!.. Ve lo ripeto, ve ne scongiuro.... andate a soccorrere quel povero soldato.... forse potrete risparmiare un gran dolore ad una povera madre, pensate alla vostra che ora prega per voi in Italia... Oh se avanti di morire il Cielo volesse concedermi là santa voluttà di una lacrima!
      Le mani d'Aissa cominciavano ad agghiacciarsi, e posandosi sulle mie, mi producevano la medesima impressione, come quando si tocca una serpe. - Oh!.. un tempo... io ve lo voglio dire... un tempo io non era cattiva! - La proseguì con tuono più flebile - Amai troppo, credei troppo... e ne ho scontato anche troppo la pena. Ah! avessi dato retta alla mamma... fatemi il piacere, levatemi dal seno, la crocellina che è attaccata a questo piccolo nastro., ce la conservo da tanto tempo e quando i miei amanti ci ridevano sopra, io correva a nascondermi e la baciavo, la baciavo colle lacrime agli occhi e col cuore che mi si stringeva dalla pena... vi raccomando di lasciarmela indosso anche quando sarò morta: è il più caro ricordo che io abbia... l'ebbi da lei, una sera, una bella sera di estate: eravamo sull'aja, e ci era stato il prete a benedire il ricolto; l'immagine della madonna era illuminata, un'andirivieni di lucciole faceva sembrare illuminate anche le siepi, i contadini cantavano le litanie, io accarezzavo il vecchio Bibi perché non abbaiasse; la mamma, finita la preghiera, mi venne vicina, mi baciò e mi attaccò al collo questa crocetta.


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Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato
1871 pagine 297

   





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