Pagina (200/297)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      ... Tutti e due erano morti, ispirandosi a reminiscenze soavi... tutti e due assorti nell'ideale sorridendo eran morti!... Io correva dall'uno all'altro, mi chinavo su loro, li contemplavo, avrei voluto trasfondere nel suo corpo il mio spirito vitale onde di nuovo animare tanta gioventù, tanta forza, tanta bellezza... mi sembrava che il cervello avesse a darmi volta: i miei compagni mi trascinaron via a forza dal triste spettacolo: quando rinvenni dallo stupore aveva fatto più che mezza strada per arrivare a Digione. La febbre mi aveva occupato tutte le membra.
      - Và a letto - Mi dissero.
      - Sì - Risposi, deciso di dare ascolto a un tal consiglio e lasciai gli amici.
      Arrivato appena in città trovai alla porta del quartier generale Materassi, Piccini e alcuni altri.
      - Vieni con noi - Mi dissero.
      - E dove?
      - Si va a vedere i morti che hanno già portato in città... chi sa che non rinveniamo, il cadavere di qualche amico, di qualche conoscente.
      Quantunque la scena a cui ci si preparava ad assistere offrisse una prospettiva tutt'altro che ridente in special modo per un'ammalato, come ero io, un po' per bruttissima curiosità (ripeto ai lettori che io non bramo di farmi meglio di quello che sono) un po' per non sembrare da meno degli altri, un po' per una vaga speranza di ritrovar forse una memoria da consegnare ai parenti lontani di qualche estinto, seguii la comitiva che si accingeva a questa visita lugubre.
      Durante il tragitto, mi fu raccontata la storia luttuosissima del capitano dei Franchi Tiratori, rinvenuto cadavere e tutto bruciato nel castello di Poully.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato
1871 pagine 297

   





Digione Materassi Piccini Franchi Tiratori Poully