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      Al quartier generale saluto affettuosamente il capitano Bacherucci, il cui battaglione della legione Barelli, si è coperto di gloria a Talant, sostenendo sulle prime ore della sera l'urto formidabile degli irrompenti battaglioni Prussiani e scaricando fino all'ultimo colpo: fa parte di quel battaglione anche il capitano Romanelli d'Arezzo, giovine veterano della guerra dell'Indipendenza, e patriotta di tempra Spartana; è l'uomo più piccolo dell'armata dei Vosgi, ma forse dei più grandi per coraggio: mi dicono che in faccia al fuoco ha voltato il cappotto dalla parte della fodera rossa ed in tal modo ha sostenuto per più di mezz'ora l'ostinato fuoco di fila delle compagnie nemiche.
      Un altro capitano, Nizzardo credo, che è lì con gli amici, con una franchezza piuttosto brusca, senza conoscermi, mi stringe forte forte la mano e mi dice: finora credevo che le Guide non fossero buone che a farsi vedere per i caffè, o a far la corte a queste pettegole... ma l'altro giorno, vi ho vedute come noi col fucile, tra il fischiar delle palle, bravi figliuoli, vi rimetto la stima.
      Ritrovai molto dopo questo capitano, ma, con mia grande meraviglia, lo riconobbi accanito più di prima nel suo odio contro le Guide. Le penne dei nostri cappelli erano il suo cauchemar. Bisogna sentire che cosa non ne diceva!... E se la bravura del nostro corpo si doveva argomentar dalle nostre penne, convengo che l'amico non avea tutti i torti. Mai collezione più originale può essere veduta nel mondo! Chi ne aveva una lunga lunga: chi così piccola che per vederla ci volevan le lenti d'ingrandimento: chi le aveva rossa, chi nera, chi verde ed uno perfino se l'era messa celeste: aggiungete il colore sfacciato dei molti cordoni che ornavano la nostra uniforme, eppoi ditemi, se capitando in pieno veglione a un teatro, non ci era proprio da scambiarci per una mascherata.


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Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato
1871 pagine 297

   





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