- Sarà partita.
- Ed io?
- Vieni con noi!
- Vengo subito: vo a dire addio a due bambine e vi raggiungo.
E via a gran carriera.
- Le Guide alla Stazione - Grida poco dopo il Ricci - la tromba vada suonando per chiamar gli sbandati.
A quattro a quattro, con accompagnamento di tromba e di bestemmie, traversando la città le cui botteghe eransi chiuse ad un tratto, arrivammo al gran piazzale, dove si doveva attendere quei pochi che avevano un cavallo e che dovevano ricevere ordini sull'itinerario che avevasi da percorrere per recarsi a Chagny.
Sul piazzale vi era una confusione indicibile: cariaggi, cannoni, trasvolavano tra l'incerto chiarore (era sorta la notte) a noi davanti, provocando esclamazioni che io non riporto per non fare arrossire la mia leggitrice: tutti eravamo stizziti e non si cercava che un pretesto qualunque onde dar sfogo alla bile.
Un vivandiere della guardia mobile arrota col suo baroccio un di noi...
- Figlio di un cane!... Accidenti a te e alla Francia...
Strilla l'offeso e un concerto di fischiate si fa udire per quell'aure.
I moblots si erano addossati ai lati della piazza, mettendo in fasci i loro fucili e intuonando ad ora ad ora la Marsigliese... ci voleva il loro coraggio!... Questi canti che mai eransi da loro uditi, durante il pericolo, fecero saltare a qualcuno dei nostri più bizzoso, il pulcino, e quindi lotte con scambi di pugni, subito appacificate dai superiori: qualcuno altro per far la burletta si divertiva a vociare: Les Prussiens, les Prussiens e compagnie intere scappavano, poco curandosi dei loro armamenti: ma allorché potemmo ammirare una fuga dirotta, si fu, quando un cavallo del treno, lasciato in balìa di se stesso si diè a saltare a scavezzacollo in mezzo alla piazza.
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Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato 1871
pagine 297 |
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