... Oh! la dolorosa situazione.... In campagna, alla guerra, ci si adatta l'idea del sacrificio, di un dovere da compiersi offre soddisfazioni più belle dì quelle di un bisogno naturale soddisfatto, ma sicuri di non scaricare più il fucile, testimoni di una pace disonorevolissima che veniva vigliaccamente subita da una nazione, fin'ora rispettabile, noi ci sfogavamo con imprecazioni, e forse saremmo stati anche capaci di qualche malestro, pur di fugare la minima sofferenza.
Finalmente, verso le due, mi riescì d'agguantare in un'osteria di sesto ordine una bella bistecca e la mangiai senza pane. La sera andai a dormire in una chiesa, poiché il biglietto d'alloggio era per un giorno soltanto. Verso le due erano arrivati i nostri compagni delle Guide che avevano cavallo.
Il giorno dipoi partenza di tutte le truppe: Garibaldi accompagnato dal suo stato maggiore partì per Chalons sur-Saone: noi avemmo l'ordine di rimanere. Nella giornata liti immense con i Francesi. Ghino dà dei pugni al caporale Aribaud, questi scappa e vuol protestare: subissato dai nostri discorsi tace. Il tenente Raffoni insolentisce un capitano delle guardie mobili ed uno dei carabinieri; lo traducono alla corte marziale: salta fuori un nuvolo di testimoni ed è assoluto.
Noi siamo chiamati di guardia al quartier generale; alcuni, essendo restati soli in paese, cominciano a mormorare ed a dire che i Prussiani sono a quattro passi e che ci faranno viaggiar gratis fino a Berlino; improvvisiamo una cenetta in corpo di guardia rallegrata da Ricci e Fabbri che pretendono parlare francese e che attaccano briga con un Ussero di piantone, che si permette di sedere con noi dopo essersi permesso di russare come un violoncello antecedentemente.
| |
Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato 1871
pagine 297 |
|
|
Guide Garibaldi Chalons Francesi Aribaud Raffoni Prussiani Berlino Ricci Fabbri Ussero
|