Al villaggio di Marai-sur-Tille la brigata Ricciotti si divise da quella di Lobbia, essendo stata la prima richiamata a Digione e dovendo proseguire la seconda per il compito a lei designato. Qui raggiunse la colonna il capo squadrone Castellazzo. Egli veniva da Grancey le Chateau, dove poco corse che rimanesse prigioniero colla somma di 90,000 lire. Lobbia lo aveva infatti mandato a prender denari a Digione, e aveva fissato di attenderlo a Grancey. Castellazzo attendeva da parecchio tempo e nessuno arrivava: i Prussiani avendo saputo dalle chiacchiere dei borghigiani qualche cosa, mandano venticinque usseri nel paese; e, mentre il nostro amico aveva fatto attaccar la carrozza, i cinque uomini dell'avanguardia nemica annunciano al capoposto che non vi erano Garibaldini. Senza por tempo in mezzo, senza aspettare che gli usseri si ricredessero dal loro sbaglio, Castellazzo salta in carrozza, e prendendo un altra via gli riesce di raggiungere il corpo. Erano novantamila lire che egli salvava dagli artigli dei soldati di re Guglielmo: certo che se questi l'avessero potuto immaginare, per un uomo solo erano capaci di assediare il paese.
La seconda brigata da Maray-sur Tille si recò a Selongey diretta per Langres. Siccome però numerosi si avanzavano i nemici dalla parte di Grancey, minacciando di tagliare la strada di Prauthoy, Lobbia con ottimo intendimento fe' fare alla sua truppa il giro di Fontaine Francaise e di Champly recandosi a Chalindrey ed a Langres, dove arrivò il 15 di gennaio, sempre attorniato dai Prussiani, con una felicità veramente meravigliosa.
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Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato 1871
pagine 297 |
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