Povera gente!... Lontana da suoi, in un paese che del bene non gliene voleva dicerto, paurosa di tutto, al balsamo della consolazione sentiva stemprarsi quel gelo, che le si era voluto addensare sull'anima dagli stupidi ed infami regolamenti che vorrebbero fare degli uomini la macchina più iniqua, che torturi la povera umanità!
La notte Lobbia, Castellazzo, Pozzi e due ufficiali di stato maggiore s'incamminarono verso Vaillant: gli altri li seguitavano a un chilometro di distanza: giunti a due chilometri da Vaillant, quattro ombre, silenziose come quell'oscurità, si avanzano... si dà loro l'alto: Castellazzo si avanza arditamente, e domanda chi sono. Essi esitano a rispondere. Pozzi grida: sono Prussiani, abbassate le armi.... ed i quattro ubbidiscono senza far motto. Si disarmano e poi vengono consegnati ad una compagnia che si avanza a passo di corsa.
Passata quella notte a Vaillant, l'indomani la brigata si portò di nuovo a Pierre Fontaine e di qui passò ad Augeres, dove la sera del 27 arrivarono due compagnie di linea con parecchi ufficiali, inviati dal generale Meyer onde coadiuvare i garibaldini nell'attacco di Prauthoy: il rinforzo era comandato dal capitano Mas, vecchio soldato d'Affrica.
Fu tenuto consiglio di guerra nella stanza da letto del sindaco: vi assistevano Lobbia, Castellazzo, Pozzi e altri due di stato maggiore. Il Mas era un po' in bernecche, e invasato dai sacri furori che il Dio Bacco suole prodigare ai suoi fedeli seguaci, si riprometteva con le sue due compagnie di mangiare in un colpo tutti i Prussiani; domandava soltanto un po' di tempo per far prendere il caffè ai soldati.
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Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato 1871
pagine 297 |
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