Inutile il dire che Castellazzo in quel giorno si condusse da eroe: chiunque l'ha veduto in altre campagne, può e deve giustamente argomentarlo: Pozzi e Farlatti riscossero l'ammirazione di tutti, e non ultimo certo tra i valorosi si addimostrò il signor Visitelli, il corrispondente del Dayly News.
Per quel giorno e per la notte vegnente si trattennero gli stanchi soldati in Prauthoy; il domani si portarono a Langres, onde accompagnare i prigionieri, riportare la preda e apprestarsi a nuove avventure. Il 31 Lobbia si spinse e Neully l'Eveque a 12 chilometri da Langres: il nemico si era raccolto in forze a Montigny le Roi e la 2a nostra brigata si preparava per andargli a fare una delle solite visite, quando arrivarono anche lassù le prime notizie dell'armistizio.
Il generale Meyer, protestando di eseguire scrupolosamente i decreti del suo governo, non permise alcun movimento e così la brigata Lobbia restò isolata dal rimanente dell'armata dei Vosgi, nè si seppe più alcuna notizia di lei, fino a che il Castellazzo, travestitosi da contadino, dando prova di un favoloso coraggio, traversò imperterritamente le linee prussiane, e portandosi a Autun, venne di là a Chalons-sur Saône, latore di notizie e dispacci.
Terminato che fu l'armistizio e conclusa la pace, la brigata Lobbia con lascia passare Prussiano passò in mezzo alle schiere nemiche che le resero gli onori militari: da Langres venne a Chalons, dove furono tolti persino i mantelli alle Guide, che così bene avevano adempiuto il loro incarico, che tanto si erano coperte di gloria per difendere quella Repubblica Francese che ora in tal modo le ricompensava.
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Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato 1871
pagine 297 |
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