): nasce un battibecco, i padroni di casa mi fanno il viso dell'arme: mi avveggo che se domani non partissi loro troverebbero qualche pretesto per mettermi gentilmente alla porta. Vo in camera č comincio a fare i fagotti: sento bussare dolcemente alla porta e vedo entrare Maguelonne, un bel tipo provenzale, una delle bonnes della famiglia. Č in completo deshabillč le domando cosa desidera - Son venuta ad aiutarvi, mi risponde con una mossa provocante e lanciandomi un'occhiata assassina - Capisco l'antifona, ma mi ha messo tanto malumore la disputa col curato, ma son tanto felice di andarmene che risolvo di far l'indiano per vedere se la appetitosa fanciulla mi si leva d'intorno. E pensare che il mio compagno d'abitazione le he fatto una corte spietata e che dopo un'infinitą di salamelecchi non č giunto a ricever da lei che... uno schiaffo. Proprio la fortuna favorisce i poltroni! Prima il solito discorso della mia amante italiana, poi le solite proteste d'affetto ai soldati, mille bei discorsi insomma a' quali rispondo, come le mura testimoni di quel colloquio. Il vecchio Giuseppe Ebreo č un Don Giovanni a paragone mio... in questa sera. Terminato che ho d'accomodar la mia roba, cogli occhi fissi in terra, che alzandoli ho paura di perdere la tramontana, auguro la buona notte all'inaspettata visitatrice. Oh! disillusione!... Essa mi stende graziosamente la mano e con un tuono di voce gentile mi dice: E non avete da dar nulla alla bonne? Alzo gli occhi; la stoccata fa perder la poesia; le do uno scudo che m'esce dal cuore e vo per darle anche un abbraccio.
| |
Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato 1871
pagine 297 |
|
|
Maguelonne Giuseppe Ebreo Don Giovanni
|