Una semplicemente non può essere la legge della natura e dell'uomo.
L'essere naturale è immediatamente quel che è e può essere; è posto come quel che deve essere, e tutto il suo mondo è la sua nascita, che non è opera sua. L'uomo, all'opposto, fa se stesso, il suo mondo; e questo suo mondo è lui stesso: Carne della sua carne, etc. Come uomo, come spirito, come mondo umano, egli è creatore di se stesso. - Con ciò non voglio dire, già s'intende, che egli crei se stesso come immediato uomo, come uomo animale o naturale.
In altri termini: è vero che tutte le cose sono in Dio. Sono in Dio, perchè hanno la loro entità in Dio. Così, Dio è sostanza prima (Gioberti); l'esser le cose in Dio è la loro entità vera. Ma la differenza tra l'entità delle cose naturali e l'entità umana è questa:
le cose sono in Dio immediatamente; sono poste come semplici enti, e non altro, in Dio;
l'uomo, invece, è in Dio, in quanto si eleva per se stesso e si unisce a Dio; in quanto si fa lui stesso, quanto può, Dio (quell'essere, che è Dio); di maniera, che il suo essere è la sua stessa libera attività: la libera produzione di se stesso. Se Dio è causa o attività assoluta, e perciò in lui essere e fare sono lo stesso; se insomma, essere davvero è farsi, egli è evidente, che essere davvero in Dio, non è semplicemente esser fatto, ma farsi Dio e in Dio. Ciò vuol dire: il vero uomo non è semplicemente effetto, ma causa. Ora l'effetto, che è causa, è appunto il fine.
Così Dio, come insieme causa o principio e fine o effetto assoluto è una duplice attività in una: creativa e ricreativa, direbbe Gioberti; e solo così, come tale unica attività, è la vera attività, e quindi il vero Essere; lo Spirito o il Creatore.
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