Ma questo punto era oscuro in Bruno, e si fa chiaro solo in Spinoza mediante Cartesio. Appariva come coincidenza, e non gią come contenenza o insidenza.
Il pensiero cartesiano, che contiene in sč e pone immediatamente l'essere, č la chiarezza di Bruno. Questo pensiero č la Causa: la unitą come Causa.
Per Vico il vero punto di unione, - che unisce e trae il contrario, - č Sviluppo.
Sviluppo č pił che Causa. Non č procedere da sč a un altro, da sč a sč come diminutum, - e perciņ non procedere; ma č da sč, per sč, a sč: al vero Sč.
In Vico manca la chiarezza dello Sviluppo. Questa chiarezza č il nuovo pensiero, il nuovo cogito ergo sum, il nuovo Cartesio, e quindi il nuovo Spinoza. Č il conoscere di Kant, l'Io di Fichte, la Ragione di Schelling, lo Spirito assoluto di Hegel: la sensibilitą di Galluppi, come percezione immediata del me e del fuor di me, la percezione intellettiva di Rosmini, la formola di Gioberti.
Vico esige una nuova metafisica, la metafisica della mente. E intanto la sua metafisica č la vecchia: quella dell'ente. Questa contradizione, - nuova unitą e vecchia metafisica, - č la oscuritą di Vico.
Questa esigenza d'una nuova metafisica č la esigenza stessa che fa la filosofia europea nel secolo di Vico. Questa esigenza, fatta dalla filosofia europea, vuol dire: dissoluzione della filosofia che ha il suo principio in Cartesio (e Locke), e necessitą di una nuova filosofia.
Questa nuova esigenza č Kant.
Kant č la dissoluzione di tutta la filosofia europea dopo Cartesio, e la nascita della nuova filosofia.
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