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      Questa unità non è, dunque, una semplice e monotona ripetizione di sè (A = A); non è l'Uno che produce l'Altro, e si degrada, si perde; ma è l'Unità che produce se stessa come Unità, come vera Unità. L'Unità qui è il prodursi come Unità; e perciò è produrre se stessa, producendo i suoi opposti elementi e unendoli.
      Questo è il vero punto della unione: il vero unire e trarre il contrario INSIEME.
      Produrre se stesso, producendo e riducendo i suoi proprii elementi opposti, è svilupparsi (spiegarsi). L'unità kantiana - il conoscere - il nuovo Cogito, è dunque l'unità dello spirito di Vico, l'unità come Sviluppo o Spiegamento: come Processo.
      Questa unità è ciò che Kant chiama unità sintetica a priori, originaria, della coscienza. In essa è la possibilità e il vero significato del giudizio sintetico a priori.
      Kant vuol spiegare la conoscenza empirica, reale, concreta: la esperienza. Ora la spiegazione della conoscenza empirica non può essere la stessa conoscenza empirica; ciò non sarebbe una spiegazione. La spiegazione del conoscere empirico è il puro conoscere: il conoscere, come dice Kant, trascendentale.
      Conoscere puro o trascendentale è il conoscere, che è la possibilità del conoscere; che è in fondo a ogni conoscere; il concetto del conoscere, senza il quale il conoscere non sarebbe tale. Il giudizio sintetico a priori è la possibilità di ogni giudizio, il giudizio come giudizio, il giudizio puro, trascendentale.
      Il giudizio puro, sintetico a priori, non è un dato giudizio, un giudizio empirico.


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La filosofia italiana nelle sue relazioni con la filosofia europea
di Bertrando Spaventa
Editore Laterza Bari
1908 pagine 286

   





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