Se s'intende anche coeva alla vita presente, la infinità è l'unità originaria che si esplica, di certo, ma si ripiglia e raccoglie sempre nella sua esplicazione. Questa è la vera infinità: quella esplicazione, che è Sviluppo.51
Il primo senso prevale nella Introduzione, il secondo nelle Postume.
Il Sovrintelligibile (Essenza reale) è la unità delle determinazioni intelligibili. Questa unità nella sua assolutezza è la relazione o unità assoluta di tre relazioni o unità assolute: cioè, pura relazione verso sè, relazione verso l'altro, relazione verso sè mediante l'altro. Questa Relazione, Mediazione o Processo assoluto è Dio medesimo52.
Secondo Gioberti, noi non possiamo conoscere questa Unità assoluta. Ma perchè? È ciò vero?
Se non la conosciamo, quel che conosciamo non è Dio, ma la creatura; giacchè Dio è appunto la Unità di quelle tre Unità (Logo, Natura, Spirito).
Da quel che ho detto fin qui si vede, che in Gioberti vi ha tre concetti del Sovrintelligibile, e perciò della potenza del conoscere (della essenza dello spirito).
1. Sovrintelligibile = limite insuperabile; finità assoluta dello spirito.
2. Sovrintelligibile = essenza implicata, che si esplica di continuo; lo spirito infinito, ma non actu infinito: solo esplicazione infinita, non vero sviluppo: solo essenza e feomeno, forza e manifestazione; Sostanza, non Soggetto. Si annulla la differenza tra intelligibile e sovrintelligibile.
3. Sovrintelligibile = Unità delle determinazioni intelligibili; Unità come Processo o genesi di se stessa: non semplice esplicazione, ma eterno ritorno a se stessa: relazione assoluta verso se stessa.
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