Questo temperamento č una contradizione, e non mitiga punto l'orrore, che ogni libero filosofo deve avere per una simile dottrina. E difatti qui sono da notare due punti principali: l'evidenza intrinseca del vero razionale, e l'autoritą estrinseca, alla quale spetta il principio e il metodo della filosofia. Come si accordano essi? In filosofia o tutto (e quindi anche, anzi specialmente, il principio e il metodo) deve essere intrinsecamente evidente, o la filosofia non č filosofia. Il principio e il metodo sono la filosofia stessa; e ammettere l'evidenza in tntt'altro, fuorchč nel principio e nel metodo, equivale a non ammetterla di nessuna maniera. Questa dottrina - rigettata poi dallo stesso Gioberti55, e contraria al vero concetto del conoscere56 - č illogica, e pericolosa. Illogica: perchč la scienza per esser libera, deve provare da sč la propria base ed esistenza. Pericolosa: perchč si confonde l'attivitą scientifica colla politica. Io, di certo, non posso negare la legge mediante l'azione; ma posso indagare se essa sia razionalmente giusta. La filosofia č investigazione, non azione politica, e l'unica autoritą che essa deve ammettere č quella, che č riconosciuta tale per intrinseca evidenza. E gią a questo s'incammina anche lo Stato; e perciņ legge autorevole č solo quella, che č consentita liberamente dal suffragio de' cittadini, che devono eseguirla.
Č questo il vero Gioberti? Lo domando a voi. Lascio stare, che con questa dottrina dell'ordine applicata alla filosofia sarebbe giustificato perfino il rogo di Bruno in pieno secolo decimonono.
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Gioberti Stato Gioberti Bruno
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