Infatti, oggetto della filosofia è l'Idea, e l'Idea è una, è Dio stesso. Mondo, Esistenza, Finito, la filosofia li spoglia della loro finità e li considera nella loro infinità, come pensiero divino, come momento della infinità di Dio (sub specie aeternitatis). Quindi la filosofia è in ogni sua parte scienza della divinità, o teologia.
Ma come Dio non è il vero Dio, nè in quanto semplice Ente, nè in quanto semplice Esistenza (Natura), nè in quanto semplice Ritorno (Spirito), cioè dire, non in quanto una sola di queste tre Unità, di questi tre Assoluti, ma in quanto la loro unità assoluta ed unica; così la filosofia non è veramente teologia, se non come tutta la Scienza, come tutto il processo della Scienza. Ora Dio, come la unità di quelle tre unità, è l'atto assolutamente creativo, il Creatore, Io Spirito: Personalità assoluta.
Quindi la filosofia è teologia, cioè intendimento di Dio (del vero Dio, del Creatore), in quanto intende il Creare: quella unità delle tre unità.
Può intenderla?
Non sono due oggetti: l'uno della filosofia, l'altro della teologia. Il così detto oggetto della filosofia è il falso oggetto: oggetto sciolto e senza nesso, non quel che è in sè veramente. Ente: unità senza nesso, pura moltiplicità. Natura: pura moltiplicità. Spirito: pura moltiplicità. Il vero oggetto è quello così detto della Teologia: Nesso de' nessi, unità di unità; il Creare.
Può dunque la filosofia intender questo? il vero Dio?
Sì: e Gioberti stesso lo afferma, dicendo: l'intuito (visione dell'atto creativo) è la potenza del conoscere.
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