La critica, come inveramento e non già come annullamento (Sofistica), la critica, come vera critica, è Socrate. Socrate è la verità della Sofistica. Socrate nega la filosofia naturale, come la Sofistica; ma, negandola, pone il nuovo principio: il concetto. La negazione fissata, cioè presa assolutamente, è l'individuo sofistico; la negazione risoluta, cioè come inveramento, è la coscienza e il conoscere socratico: il conoscere a concetti.
Hume ha, rispetto alla filosofia anteriore da Cartesio e Bacone e rispetto a Kant, la stessa posizione che la Sofistica ha rispetto al naturalismo greco e a Socrate. Lo scetticismo di Hume come proposizione dommatica è la nuova Sofistica; come critica è inveramento, è Kant. In Hume la filosofia moderna nega se stessa come filosofia naturale; e in Kant afferma se stessa come filosofia del conoscere, come filosofia critica, cioè come filosofia della POSSIBILITÀ del conoscere.
Socrate, dunque, fonda la filosofia della POSSIBILITÀ della realtà saputa, e quindi indirettamente della realtà cosciente: ontologismo trascendentale,
Kant fonda la filosofia della POSSIBILITÀ della realtà cosciente direttamente: psicologismo trascendentale.
Socrate dice: la possibilità della realtà saputa è il puro saputo, il puro conosciuto, il puro intelligibile, il concetto, l'universale, l'oggettività ideale. - Quindi l'Idea platonica (????????). (quindi l'Idea aristotelica: la Sostanza (?????): unità di materia e forma: non vera unità, appunto perchè Ente.
Kant dice: la possibilità della realtà cosciente è la pura coscienza, il puro conoscere, il puro sapere, il concetto, l'universale, l'idea, ma come sapere, come Io, Io penso, soggetto, e non già come saputo, non-io, oggetto.
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