Questa è la contradizione di Schelling. (È la stessa contradizione di Gioberti, tra il principio, che è il creare, e il metodo del sistema, che è l'intuito come cognizione immediata). L'organo della sua filosofia non può essere che logica, pensare, mediazione del pensare con se stesso, perchè l'identità (che è il suo oggetto) è questa mediazione medesima, è Pensare. Intanto egli fa di quest'organo una intuizione, e così lo priva del suo vero carattere, che è di essere pensiero, logica. In altre parole, la intuizione di Schelling, come apprensione della mentalità assoluta, non è che mentalità assoluta; Schelling, ponendola o fissandola come intuizione, non la spiega; contradice a se stesso, alla esigenza del suo proprio principio.
Questa è la critica che Hegel fa di Schelling.
Hegel spiega la identità, che è mentalità, la mentalità assoluta, facendoci assistere, dirò così, alla sua generazione per se stessa. La spiega ricostruendola, riproducendola70; e questa riproduzione, questo ripensare, questo pensiero del pensiero come semplice pensiero, come semplice mentalità, come forma della mente, questo mentalizzare è la logica71.
Come è possibile questa riproduzione, cioè come è possibile questa logica?
Mentalità è pensare, semplice pensare. Riprodurre la mentalità è dunque riprodurre il semplice pensare, cioè pensare il semplice pensare, e perciò pensare semplicemente. Riprodurre è qui produrre; il pensare, riproducendo, produce, pensa; riprodurre la mentalità è mentalità. Se mentalità è ritmo, dialettica, pensare, la sua riproduzione è questo stesso ritmo, questa dialettica, questo pensare: cioè il pensare, semplicemente pensare.
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