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      E questo punto di vista risulta da tutti gli altri, e li comprende: è la loro unità. Infatti, i momenti storici della logica sono:
      Socrate, che forma i concetti;
      Platone che li ordina in un mondo ideale;
      Aristotele che ne scopre la forma (il sillogismo, la prova: la sostanza, l'individuo);
      Kant che identifica la categoria colla funzione del pensare;
      Fichte che concepisce la mentalità, e scopre il ritmo logico;
      Schelling che concepisce la identità come mentalità o ragione.
      La nostra logica, - in quanto l'Identità che prova se stessa, in quanto la Ragione conscia di sè, - abbraccia tutti questi momenti anteriori.
      2. Perchè questo risultato di tutta la storia della logica porti i suoi frutti, bisogna intender bene la esigenza che esso esprime, cioè cosa vuol dire provare la identità..
      Questa quistione si connette intimamente con quella delle principali difficoltà della scienza.
      a) Sapere, certezza, scienza in generale è prova. Assoluta scienza, filosofia, è assoluta prova.
      Assoluta prova vuol dire, che tutto è provato; che nella filosofia non ci sia niente, nessuna parte che non sia provata. (Così la matematica non è assoluta prova, non solo perchè la sua evidenza non è la vera, ma anche perchè essa prova tutto, fuorchè il suo proprio principio, la quantità).
      Ora prova vuol dire: 1. pensare; 2. un processo, quale che sia, del pensare; 3. un primo nel pensare, cioè un pensare come primo pensare, una base, un principio, un cominciamento della prova, di quel processo che è la prova.
      Così chi dice prova, dice sempre pensare: pensare come primo nel processo; pensare come processo.


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La filosofia italiana nelle sue relazioni con la filosofia europea
di Bertrando Spaventa
Editore Laterza Bari
1908 pagine 286

   





Identità Ragione Sapere