Togliete il creare, e avrete il niente. - E pure non si ha mai il niente; giacchè togliere qui è pensare; il pensare rimane, e ci è sempre. Ciò vuol dire: il creare, tolto, rimane; perchè il togliere stesso è creare, cioè come semplice togliere - negare - è momento del creare.
Ora come si prova la realtà, il creare?
Il Pensare è; non può non essere. Il Pensare prova se stesso; negare il Pensare è Pensare.
Il Pensare è Certo, assoluto Certo. Il Pensare è atto, dialettica, un mondo, totalità, sistema. Pensando, semplicemente pensando, io - come semplice pensare - fo, costruisco, creo questo mondo, questo mio mondo, che è lo stesso Pensare. Questo mondo, creato dal Pensare, è assolutamente certo come il Pensare; è lo stesso Pensare. (Il puro mondo del Pensare è appunto la logica).
Ebbene, che cosa manca a questo Certo?
Esso è certo, è, non solo come Pensare, ma come un mondo, un ordine, un sistema, una creazione, che è lo stesso Pensare,
So creare e dunque realtà, mondo, ordine, sistema, è certo che il Pensare è Creare. In altri termini, più semplicemente: è certo, che il Pensare è un Reale, Essere, È, appunto perchè non può non essere; dicendo non è, dico è. - Sia anche sogno il Pensare, e il suo mondo un mondo di sogni, è certo che questo mondo è.
Ma tutto ciò vuol dire anco che il Creare sia Pensare? Che il Reale sia Pensare? Vuol dire, insomma, identità di Pensare e Creare?
No, certo. Ma ci è presunzione che sì. E in vero, il Pensare è, è di certo; ed è, di certo, un mondo, cioè creare.
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