La Sostanza, invece, non è Sostanza senza gli attributi; non si può fare astrazione dagli attributi, senza togliere la stessa Sostanza, la sostanza spinoziana; l'attributo, dice Spinoza medesimo, è la stessa Sostanza come causa85.
La Sostanza - la identità - è dunque quella medesima forma. Comunemente s'intende Spinoza così. Si comincia col dire: Natura naturante, anzi una doppia natura naturante; e Natura naturata, anzi una doppia natura naturata (doppia causa, doppio effetto). Poi si fa astrazione dal naturare e dal naturato, dal doppio naturare e dal doppio naturato, e si ha la semplice Natura, e si dice: - Questa è la Sostanza; Substantia, sive Natura. - No, dico io, la Sostanza non è la semplice Natura, ut sic; non è questo astratto; ma è il Naturare e quindi il Naturato (causa, causa sui). I due mondi (e i due attributi) non sono identici, in quanto semplice Natura, in quanto semplice Essere, ma in quanto Nesso causale, in quanto Pensare (cartesiano); la Natura spinoziana non è semplice Essere, ma è il cogitare ergo esse di Cartesio, e perciò essenzialmente causa: naturare.
Ma come, avendo la medesima forma (che è la Sostanza), i due universi (e i due attributi) sono differenti?
La radice della loro differenza è la radice stessa della loro identità; cioè, la loro differenza è la loro identità stessa. Così la Sostanza non è identità come semplice forma, ma come contenuto. Forma e contenuto si corrispondono perfettamente nello spinozismo; non sono nè vera forma, nè vero contenuto; ma, come imperfetti, si corrispondono pienamente.
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