Infatti, la Sostanza, cioč la identitą come essenza, come determinazione riflessa (come principio e conseguenza, causa ed effetto, come causare) č parallela a sč stessa; questo č il difetto della Sostanza spinoziana, e quindi dello spinozismo. Perciņ la Sostanza non č mentalitą. Mentalitą č la negazione del parallelismo cartesiano. La Sostanza, come semplicemente parallela a sč stessa. non č nč vera unitą, nč vera differenza. Come parallela a sč stessa, essa č i due attributi, i due mondi; ma č tal parallelismo, che non č indifferenza assoluta, ma invece vuol dire: primo e secondo (Pensare ed Essere, Esse obiective ed Esse formaliter), sebbene quel che č nel primo sia nel secondo: l'unica differenza č che il primo č primo (Pensare), e il secondo č secondo (Essere). Ma il primo č tal Pensare che č Pensare ed Essere (identitą); e il secondo č tal Essere che č Pensare ed Essere (identitą), perchč č l'Essere del Pensare, nel Pensare. Il parallelismo, l'esser parallelo a sč stesso (il non esser davvero uno con sč stesso o mentalitą) č il principio cartesiano: cogitare ergo esse. Cogitare ed Esse sono lo stesso, e nondimeno sono diversi; quel che č il Cogitare č l'Esse, perchč l'Esse č l'Essere del Cogitare, e pure sono lo stesso diversamente, perchč l'Esse non č il Cogitare. Tutto quel che si trova nel Cogitare si trova nell'Esse, ma in diverso livello, in diverso piano; e si trova nell'Esse in quanto si trova nel Cogitare; l'Esse (ordo rerum) č il contrapposto del Cogitare (ordo idearum).
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