Pagina (8/163)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Il povero francescano non aprí labbro; le guance gli sfavillarono d'una striscia di fuoco(11) che non poté rimanervi, e in un minimo punto di tempo svaní: avresti detto che tutti i risentimenti della natura si fossero esauriti in quel vecchio; non ne mostrò; ma, lasciando cadere il suo bastoncello fra le due braccia, si strinse con rassegnazione le palme una sovra l'altra sul petto; e si ritirò.
     
     
      V
     
      IL FRATE
     
      CALAIS
     
      Mi palpitò il cuore nel punto che egli serrava la porta. "Freddure!" dissi io, affettando di non curarmene; "freddure!" e lo ridissi tre volte, ma senza pro: ed ogni sillaba discortese da me pronunziata mi ripiombava sull'anima. "Or sia che tu avessi diritto di non esaurire quel povero francescano; non era ella forse pena bastante a confonderlo, senza la giunta d'amare parole?" E considerava i suoi crini canuti; e mi pareva che quella figura sua liberale rientrasse, e m'interrogasse cortesemente, che ingiuria m'avesse mai fatto? - e perché mai l'avessi trattato a quel modo? Avrei dato venti lire per un avvocato. "Ti sei portato pur male!" dissi a me stesso "ma esco appena a far i miei viaggi; imparerò modi migliori andando innanzi."
     
     
      VI
     
      LA "DÉSOBLIGEANTE" (12)
     
      CALAIS
     
      Per altro l'uomo malcontento di sé comincia a sentirsi ottimamente disposto a un contratto; e questo è pure un compenso. Or il viaggio lungo la Francia e l'Italia sottintende di necessità la carrozza; onde io, poiché la natura suole spronare i suoi figliuoli che si provvedano, me ne andava alla volta della rimessa a comperarmi o noleggiare ciò che mi potesse fare a proposito; quando in un cantuccio di quel cortile una vecchia désobligeante mi diè nell'occhio alla prima, e senza star a pensare v'entrai: né la mi parea dissonante da' miei desiderj; e dissi al ragazzo che mi chiamasse monsieur Dessein - ma monsieur Dessein, padrone dell'hôtel, era a' vespri: e perché d'altra parte non mi giovava d'affacciarmi al mio frate, ch'io nell'opposto canto adocchiava molto alle strette con una signora smontata allora all'albergo, tirai tra me e loro le tendine di taffettà; e siccome io aveva decretato di scrivere il mio itinerario, mi cavai di tasca il calamaio e la penna, e scrissi il proemio nella désobligeante.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l'Italia
Yorick (Lorenzo Sterne)
di
pagine 163

   





Francia Italia Dessein Dessein