- Le dirò monsieur - dicea l'oste - ch'io non presumo di parlare dell'abilità del giovine: monsieur ne sarà giudice competente; ma circa la fedeltà, mi scrivo mallevadore con tutto il mio.
Alle parole dell'oste, e piú al modo con che le disse, l'animo mio si deliberò detto fatto; e La Fleur, che stava fuori aspettando con quel batticuore affannoso che ciascuno di noi tutti figliuoli della Natura avrà alla sua volta provato, entrò.
XX
MONTREUIL
Io sono corrivo ad appagarmi d'ogni sorta di gente alla prima; ma piú che mai se un povero diavolo viene a esibire la sua servitú a un sí povero diavolo come io sono: e perch'io so che ci pecco, comporto sempre che il mio giudizio riveda la mia stima difalcandovi, piú o meno, secondo il mio modo d'allora, il caso, e dirò anche il genere della persona ch'io dovrò governare(41).
Vedendo La Fleur, io concedeva il difalco che io poteva in coscienza; ma l'idea tutta ingenua e il primo aspetto del giovane, gli diedero vinta la lite: e però prima l'assoldai, poscia presi a informarmi di ciò ch'ei sapeva fare: se non che dissi meco, scoprirò le sue abilità secondo i bisogni: e poi, un Francese fa di tutto.
Or il povero La Fleur non sapeva far altro sopra la terra che battere il tamburo, e suonare due o tre marcie sul piffero. Ad ogni modo mi posi in cuore che le sue abilità mi bastassero; e posso dire che la mia dabbenaggine non fu mai tanto derisa dal mio senno quanto per questo esperimento.
La Fleur era comparso nel mondo per tempo, e cavallerescamente come i piú de' Francesi, servendo(42) per alcuni anni; a capo de' quali, vedendo pago il suo genio, e che egli forse, o senza forse, doveva starsi contento dell'onore di battere il tamburo, il che gli precludeva ogni piú largo sentiero alla gloria, s'era ritirato à ses terres, e viveva comme il plaisoit à Dieu: di pazienza.
| |
La Fleur Natura La Fleur Francese La Fleur Fleur Francesi Dieu
|