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      Ispiratemi voi, o potenze che nel dolore snodate la lingua all'eloquenza! Comunque corra il mio dado, ispiratemi esclamazioni timorate, tanto ch'io non nomini invano la mia natura.
      Ma questa è grazia che non si può in Francia impetrare; onde mi rassegnai di lasciarmi all'occasione sferzare dalla fortuna senza mandare esclamazione veruna.
      La Fleur che seco non avea questi patti, appostò con gli occhi il ronzino finché gli svaní dalla vista; e allora... ma chi vuole, supplisca del suo l'esclamazione con cui La Fleur uscí finalmente di quella briga.
      E siccome non v'era verso d'inseguire con gli stivaloni un cavallo adombrato, a me non rimaneva se non il partito di pigliarmi La Fleur o dietro la sedia o dentro.
      - Starà meglio dentro - diss'io; e in mezz'ora fummo alla posta di Nampont.
     
     
      XXVI
     
      NAMPONT
     
      L'ASINO MORTO
     
      Equesta - diceva egli riponendo i frusti di una crosta di pane nella sua bisaccia; - e questa saria la tua parte se tu vivessi a mangiartela meco. - Dall'espressione mi parve che egli parlasse all'ombra del suo figliuolo: parlava al suo asino; e appunto all'asino morto su per la strada, e che diè la mala ventura a La Fleur. E quel pover'uomo mostrava di rammaricarsene pur assai; e mi tornò subito a mente la lamentazione di Sancio per l'asino suo: ma l'uomo ch'io udiva, doleasi con tratti di natura piú schietti.
      Il dolente sedeva a un muricciolo dell'uscio, col basto e la briglia del suo asino accanto; e di tanto in tanto li ripigliava, poi li posava; rimiravali, e crollava la testa.


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Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l'Italia
Yorick (Lorenzo Sterne)
di
pagine 163

   





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