Or, poiché mentr'io voltava improvviso una cantonata, la mia ultima fiamma dal vedere al non vedere si spense d'un soffio di gelosia, la raccesi, e correa già il terzo mese, alla candida face d'Elisa, giurando che arderebbe per tutto il mio viaggio. Ma perché dirò timidamente la verità? Giurai fedeltà eterna; però tutti gli affetti miei erano di ragione d'Elisa e, dividendoli, io gl'indeboliva; cimentandoli, io li mettea a repentaglio: al cimento sta sempre allato la perdita. E che potresti piú, Yorick! che mai potresti rispondere a un cuore tutto pieno di lealtà e di fiducia, sí generoso e sí candido, e incapace perfino di rinfacciarti?
No; non andrò a Brusselle
diss'io interrompendomi: ma questo era poco alla mia fantasia, e mi ricordava le occhiate d'Elisa nel frangente della nostra separazione, quando nessuno de' due aveva cuore di dire addio: io contemplava il ritratto che le mani d'Elisa appendevano con un nastro nero al mio collo e, contemplandolo, io arrossiva; avrei data l'anima per poterlo baciare; ma io arrossiva. "E questo tenero fiore" dissi chiudendolo fra le mie mani "sarà calpestato fino alla sua radice e calpestato, Yorick, da te! da te, che hai promesso di proteggerlo nel tuo seno?
Eterna fonte di felicità!
dissi inginocchiandomi a terra "siimi tu testimonio, e teco mi sia testimonio ogni spirito casto che tu disseti e consoli: non andrò a Brusselle, se Elisa non m'accompagna; no, quand'anche per quella strada s'arrivasse ne' cieli."
Il cuore, ne' suoi trasporti, vuole sempre, a dispetto della ragione, dir troppo.
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