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      - Che! un ecclesiastico verrà egli in sospetto di borsajuolo? - diss'io - e borsajuolo d'una grisette? - Il vecchio sorrise e, bisbigliandomi nell'orecchio, mi aprí la cortina di certi arcani ch'io non aveva all'età mia penetrati.
      - Dio mio! - diss'io smarrito di confusione - e può egli darsi che un popolo allattato di delicatissimi sentimenti sia poi cosí impuro e dissimile a sé! Quelle grossièreté!
      Risposemi che con questo villano motteggio si cominciò a malignare il clero in teatro, da che Molière rappresentò il suo Tartuffo; il che andava oggimai, pari all'altre reliquie de' gotici costumi, in disuso.
      - Ciaschedun popolo - seguitò il vecchio, - ha le proprie raffinatezze e le proprie grossièretés, le quali or prevalgono or cedono alla lor volta: e in ciascheduno de' tanti paesi ch'io corsi, notai sempre alcune delicatezze, che, al parer mio, mancavano a tutti gli altri: le pour et le contre se trouvent en chaque nation(83): e il male e il bene si controbilanciano con equilibrio perpetuo; e chi potesse persuaderne i mortali, redimerebbe mezzo il genere umano da' pregiudizi che l'attizzano contro l'altra metà; onde il frutto de' viaggi per savoir vivre deriva appunto dal doversi accomodare a tante nature d'uomini e a varietà infinite d'usanze: cosí ci educhiamo alla vicendevole tolleranza; e la vicendevole tolleranza - conchiudeva egli, e mi fece un inchino - ci guida al vicendevole amore.
      Il senno e il candore, che spiravano da ogni detto del vecchio ufficiale, facevano sí ch'io nell'udirlo mi compiacessi della favorevole idea che ebbi a bella prima del suo carattere; se non che, forse mentr'io mi credeva d'amar la persona, io pigliava in scambio l'oggetto; e amava il modo mio di pensare: e l'unica differenza era ch'ei lo esprimeva al doppio meglio di me.


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Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l'Italia
Yorick (Lorenzo Sterne)
di
pagine 163

   





Molière Tartuffo